”CANTO DELLA SENTINELLA DIVINA” – Salmo 121 (120)

No, nessuno, nonostante la nostra presunta onnipotenza, può aggiungere un cubito alla sua statura, spostare di un giorno il paletto terminale della sua esistenza; nessuno è sicuro di giungere fino a sera, oppure dalla sera al mattino; e cosa e chi incontrerei per via , e cosa ti succederà nel giorno… Oh, santi! Felici voi che, pur nella vita più tumultuosa, pur nell’attraversare le piazze agitate, nemmeno dicevate ”Gloria al Padre…”, ma: ”Gloria a te, Padre; a te, Figlio; a te, Spirito Santo…”; e andavate sereni, quasi a passo di danza, perfino incontro alla morte.

Gli occhi miei sollevo ai monti:

donde mai mi viene aiuto?

Il mio aiuto vien da Dio,

egli ha fatto cielo e terra.

Non ti lascio il passo incerto,

né mai dorme il tuo custode,

e neppure si assopisce

il custode d’Israele.

Tuo custode è Dio, il Signore,

al tuo fianco è scudo e ombra:

non ti prostri il sole a giorno,

né di notte luna inganni.

Da ogni male ti è riparo,

e difende la tua vita:

se tu parli, con te viene,

con te rientra: ora e sempre.

Nell’originale ebraico ricorre per sei volte la radice verbale che indica il ”custodire” della sentinella che veglia sulla città nella notte. Dio è, infatti, dipinto in questa preghiera di fiducia, come la sentinella che mai si assopisce, pronta sempre a diventare scudo del suo fedele nelle oscurità della notte, quando i raggi della luna possono accecare o far impazzire (come credeva il folklore orientale), oppure ombra nel cammino assolato del giorno. Gli occhi del fedele sono, perciò, protesi ai monti di Gerusalemme (non dimentichiamo che questo è il secondo ”salmo delle ascensioni” dove si erge il Tempio e da dove viene la forza del divino custode. Il Signore, infatti, copre con la sua vigilante protezione il ”partire” e il ”rientrare” dell’uomo, cioè tutto il percorso della vita, dall’uscita dal grembo materno fino all’ingresso nel grembo della terra (v. 8).

DOSSOLOGIA

Sei tu, Cristo, nello Spirito a svelarci il cuor del Padre: sei del gregge il buon pastore, a te il nostro amore e il canto.

PREGHIERA

Dio, che ti sei fatto nostro compagno di viaggio, in te solo abbiamo fiducia, perciò andiamo sereni per le strade nella vita, gioiosi di essere un segno della tua amorosa presenza pur in questa agitata storia del mondo. Amen.

Video: Irma Borno alias ”Il Cappello di Irma” Fonte: ”Lungo i fiumi…” I SALMI – David M. Turoldo, Gianfranco Ravasi


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