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Citazioni – IlcappellodiIrma

Il Cappello?….Lo indossa chi sa di essere ” ORIGINALE! ” Irma Borno alias ” Il Cappello di Irma “

L’ Armonia é il mio viaggio… Irma Borno alias ” Il Cappello di Irma “

Anima… Luce che traspare negli occhi di chi ama… Irma Borno alias ” Il Cappello di Irma “

Le Preziose Erbe – LE ERBE: storia, cultura, e tradizione

 

Ricordare per non dimenticare – LA FORZA DELLE DONNE !

Omaggio ad alcune tra tutte le Straordinarie Donne che hanno lottato e combattuto a riscatto e a difesa dei Diritti Sociali e Civili e vere costruttrici di Pace, insieme a tutte quelle Donne che ogni giorno contribuiscono per il riscatto e per la difesa dei Diritti Sociali e Civili, vere costruttrici di Pace.

Grazie, con Infinita Gratitudine

Come intrecciare cappelli di paglia #1

Lavorare la paglia
La lavorazione della paglia risale teoricamente agli inizi del XVIII secolo. Esistono opere famose quali le paglie di Firenze che sono state realizzate con l’intrecciatura fatta a mano. La lavorazione finale, necessaria per definire la forma, veniva creata invece con l’aiuto meccanico di presse e macchine. Prima della fase, però, che interessa la creazione del cappello vero e proprio, sono necessari numerosi passaggi per poter ottenere dei filamenti schiacciati delle stesse dimensioni e tonalità. Il giorno prima della lavorazione è necessario tenerla a bagno e poi schiacciare le fibre per renderle più morbide e maneggevoli. Successivamente, come si faceva un tempo, pressarle manualmente oppure lasciarle riposare per alcune ore sotto un oggetto pesante per infine fare evaporare l’acqua. Una volta pronta la paglia si procederà a sezioni, creando prima il cilindro del cappello e in seguito la falda, tutto secondo la sapiente tecnica dell’intrecciatura. Per il cilindro realizzare una treccia centrale lineare o di forma circolare, a seconda della forma che si darà al cappello. Di seguito si procede intrecciando i lunghi filamenti a mo’ di spirale. Le trecce dovranno quindi essere poste l’una sopra l’altra, unendole con ago e spago, procedendo fino a quando non si sarà soddisfatti del risultato. Si passa poi alla falda, anche questa avrà una grandezza a piacere. Il procedimento è uguale ma, a differenza della prima sezione, le file intrecciate verranno cucite una accanto all’altra. Finalmente arrivati a questo punto si possono unire le due sezioni utilizzando sempre l’ago e lo spago.

L’attaccatura
Attaccata la falda al cilindro, si passa a coprire la cucitura, che sarà un elemento decorativo. Può essere un nastro colorato incollato con della colla a caldo oppure, in caso di cappelli femminili, un fiocco o con degli ornamenti, fiori o pietre colorate.

Ed ecco fatto il cappello di paglia intrecciata!

Ps. fate delle trecce sempre abbastanza strette, così da non lasciare spazi.

Fonte: pianetadonna.it

Sole, moda e…cappelli!

“Cosa c’è sotto il Cappello” Elena Galloni

Omaggio dal video Rodolfo Valentino: Mito e Seduzione

Dal nostro video (clicca qui):

A novantanni dalla morte, il mito di Rodolfo Valentino (all’anagrafe Rodolfo Guglielmi) vive attraverso il ricordo della sua grandezza. Castellaneta, la sua città natale, lo ricorda con una mostra nel Museo Valentino, allestita nell’ex convento di Santa Chiara. Promuovono l’iniziativa l’Assessorato alla Cultura del Comune di Castellaneta, il Museo Nazionale del Cinema di Torino e la Fondazione Rodolfo Valentino di Castellaneta, con il Patrocinio di Regione Puglia e Puglia Promozione.

Riviste ed oggetti d’epoca offrono la possibilità di ammirare alcune tra le più belle fotografie dell’attore fuori dal set in una sorta di viaggio-racconto che ne percorre la carriera da uomo qualunque a divo immortale.

Curiosità: Cappelli e Torte

La Donna più Bella del Mondo

La Cappelliera

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