Dolceacqua (Imperia) è un piccolo e grazioso borgo ligure di origine medievale.

Una leggenda locale narra la storia di Lucrezia, innamorata di Basso. I due desiderano sposarsi, ma il Marchese imperiale Doria, governatore del paese, esigeva di trascorrere la prima notte di nozze con ogni fanciulla appena sposata. Questa pratica era comune a numerosi borghi della provincia di Imperia trecentesca ed era conosciuta come ”ius primae noctis”.

Lucrezia tentò di sfuggire al Marchese, ma egli la rinchiuse nel castello dove purtroppo la giovane perse la vita, a cause della fame e del freddo. Da allora si dice che nelle notti di luna piena il fantasma di Lucrezia si aggiri per il castello.

Grazie al suo sacrificio però, il popolo si rivoltò e il Marchese fu costretto a eliminare l’editto.

A Lucrezia le donne del paese dedicarono un dolce, oggi tipico del borgo: la ”michetta”. La forma dell’impasto allude al corpo femminile ed esso fu un vero e proprio simbolo di emancipazione, attraverso cui le donne rivendicarono il diritto di essere uniche padrone del proprio corpo!

La storia di Lucrezia non è la sola a rendere unico, magico questo piccolo borgo ligure. Il ponte principale del paese, costruito nel XV secolo, fu ritratto dal pittore Claude Monet durante il suo soggiorno in Liguria attorno al 1884.

Insieme al ponte, spicca l’imponente castello Doria, ritracciato per la prima volta intorno al 1177, sede dal 1200 della famiglia Doria.

La visita prosegue poi in un meraviglioso intreccio di caratteristici, pittoreschi carrugi, tra i quali si incontrano botteghe e atelier che tutt’oggi portano avanti con passione le tradizioni locali.

Piazzetta dell’Armatore

Di profonda bellezza è poi la chiesa dell’oratorio di San Sebastiano, unica nei suoi toni delicati della facciata e tripudio di luce al sorger del sole al proprio interno.

Oratorio di San Sebastiano
Navata centrale

Possiamo concludere dicendo che è assolutamente necessario visitare questo luogo meraviglioso, inestimabile tesoro della nostra terra, della nostra cultura.

Dal Cappello di Irma per oggi è tutto; arrivederci al prossimo viaggio!

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